01 giugno 2013

La mia... Ascoli Piceno: Via Pretoriana

Ascoli Piceno  -  Via Pretoriana  ( inizio )
È qui che inizia Via Pretoriana, il cardo maximus della romana Asculum Picenum. Dal  centro storico s'inerpica su, fino al Sestiere (quartiere) Piazzarola, una delle zone più alte e più antiche della città.

Ascoli Piceno  -  Via Pretoriana



Ascoli Piceno  -  Via Pretoriana  (testata)
Il suo DNA è il travertino: sottratto, affettato, sagomato, levigato, scolpito, cesellato a volte, sovrapposto - in orizzontale, in verticale, in obbliquo, in tondo - e cementato. E' incredibile come l'uomo abbia potuto esprimersi, per secoli, con tanta abilità, bellezza e armonia, per inventarsi strade, palazzi, chiese, torri, balconi, portali, finestre, giardini e cortili, fontane e terrapieni, qui come in tutta Ascoli antica.






"Lo faresti anche a casa tua?"







 fontana Rua dei Peligni

E quando la luce radente sembra voler gonfiare le venature della pietra, e poi  le colora e le scolora, la città tutta sembra confondersi con la montagna da cui ha avuto origine.


Ma questa è anche la via delle botteghe artigiane - lo indica un cartello giallo all'inizio della via. Sì, perché non ci troviamo in un museo a cielo aperto, ma in un quartiere abitato dove la vita pulsa, si anima anche da una miriade di attività che non hanno niente a che vedere con la globalizzazione e con i ritmi nevrotici dell'oggi. Te ne accorgi subito, dai piccoli negozi e botteghe che colorano la strada...





... dalla tranquillità con cui puoi sbrigare alcune pratiche restando comodamente seduto in auto


... o dal piacere di fare due chiacchiere tra conoscenti


... mentre le finestre si aprono al sole di un Maggio freddo e piovoso, per incoraggiare le nuove piantine  coltivate  su di una lastra di... travertino, ovviamente!


E' difficile resistere alla tentazione di entrare in alcuni laboratori e botteghe artigiane: si trovano a pochi metri gli uni dagli altri e a volte si fronteggiano. Sono entrato, all'inizio, in punta di piedi per il timore di essere inopportuno. Ho chiesto di poter scattare qualche foto, e le risposte sono state tutte dello stesso tono: " faccia pure, non mi disturba, anzi!", " magari!", "ci mancherebbe, è un piacere". Quelle parole avevano la stessa forza di una bacchetta magica: mi trasformavano da estraneo in ospite.
E' stato facile perciò raccontare cosa stessi preparando, scambiare opinioni sull'oggi, parlare di noi, ascoltare i problemi e le difficoltà dell'artigianato, oggi aggravati dalla crisi economica e dalle difficoltà di parcheggio. Ma non erano lamenti, anzi, leggevo tra le righe una punta di orgoglio e di fierezza per l'attività svolta. Potrei sbagliare, ma l'aspetto economico, se pur  determinante, non era considerato primario rispetto alla bellezza di potersi esprimere con la propria sensibilità, fantasia e abilità.

          Studio d'Arte  Lucio Alfonzi
Lucio a metà...dell'opera. I materiali? Tela, colla e trucioli di matita.

                     Laboratorio Artistico Pina Biancucci
Pina...l'ultimo tocco dell'artista.

         Calzoleria  Silvio De Angelis
Silvio, 93 anni, lavora in questo locale dal 1947. Fino ad alcuni anni fa costruiva le scarpe per i  suoi clienti.

Corniceria Legatoria Dante Forlini
Dante, alle prese con una cornice. Il prossimo Ottobre  festeggerà i 60 anni di attività in questo laboratorio.

Credo che, oggi, siano proprio loro, gli artigiani, l'anima e gli eredi di quell' abilità, bellezza e armonia
che hanno reso unica Ascoli Piceno.

Link:
se vuoi leggere la  "la mia Ascoli Piceno: la ruota degl'Innocenti" clicca qui. 

25 commenti:

  1. scanfesca1/6/13

    Ascoli sempre prodiga di sorprese ed emozioni, chiaramente a chi le sa vedere. E tu lo sai fare.
    Bello, Leo, e soprattutto genuino. Visto che non importa se capita di parlare dello steso posto? Ognuno vede una cosa diversa e ne racconta un'altra ancora.

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  2. Ritengo Ascoli la più bella città delle Marche anche perché il suo esteso centro storico non è stato trasformato in una PicenoDisney del travertino. Al contrario, tra le sue rue convivono i nuovi esercizi commerciali con le attività tradizionali come quelle di Via Pretoriana o le altre del mercato nel chiostro di San Francesco. Ma, sai, io sono di parte... ho già chiesto di essere adottato da questa città.
    Fra qualche giorno posterò la seconda parte: la ruota degl'Innocenti.
    Grazie Scanfesca... ti aspetto!

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    1. scanfesca2/6/13

      E' vero che ad Ascoli resistono attività che altrove sono sparite da tempo. E le persone che le praticano sono disponibili a farsi fotografare e a parlare del loro lavoro. Se non mi avesse aiutato uno di loro per esempio non sarei riuscita a trovare le "coti" di cui ho parlato...
      A presto, aspetto, ciao

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    2. Parole sante! Sai, Scanfesca, ho sempre dimenticato di dirti che ero sicuro di conoscere Ascoli come le mie tasche. Prima di leggere i tuoi post, però: non conoscevo infatti né le coti né il fallo di pietra e né tantomeno la pietra che suona della cattedrale. Non solo, non ricordo di aver letto il racconto di Piovene che hai postato sugli architravi di Ascoli. Fortuna! Altrimenti non avrei avuto il coraggio di raccontare gli svariati utilizzi del travertino. Ciao.

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    3. scanfesca3/6/13

      Carissimo Fra Leo... e se vuoi avere ancora qualche sorpresa dal travertino ti manderò in privato qualcosa di interessante a proposito di rendere il travertino traslucido, quasi trasparente...
      E a proposito di Piovene era Viaggio in Italia, un reportage dall'Italia provinciale del 1957. Ne dice di cose su come eravamo (noi, te non c'eri ancora!).
      Che bello guardare da due prospettive differenti ma complementari... anche questo è fare dei post collettivi.
      Ciao a te

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    4. Come? io non c'ero nel '57? Ma dai, già mi vantavo dei miei cinque anni, e stavo per inviare una mail a Piovene per fare un certo viaggio con lui in Italia. Sono stati i miei genitori ad impedirmelo.

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  3. Oh! Grazie, grazie, grazie per questo post! Così descrittivo, ma fatto con il cuore. Le foto sono fantastiche (quando posteró sul mio blog sulla tua città, ti chiederò qualche di queste immagine in prestito, ti prego!). Molto interessante vista attraverso gli artigiani, perché lì, in Italia, tutto il patrimonio artistico e artigianale é veramente importante. Ho anche pensato, mentre camminava per le strade di molte città, "ma guarda,come avrá fatto l'uomo per essere capace di dominare alcuni materiali, stiamo parlando della pietra, o del marmo!". Una pubblicazione di applaudire, mi è piaciuto molto! Grande abbraccio, Leo!

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    1. M'inchino a ringraziare la spettatrice per gli applausi ricevuti, come a teatro. Puoi prendere tutte le foto che vuoi, Patzy, non ne sono geloso e so che da te saranno in buone mani. Ricambio l'abbraccio. Ciao.

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  4. Mi emoziona tantissimo entrare in questo modo superbo nella storia antica. E devo ammettere che i monumenti di Ascoli sono magici. Non potevo non condividere questo post. E qualche fotografia.

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    1. Ciao Adriano, mi hai fatto pensare a chissà quante persone, vedendo Ascoli, avranno provato le nostre stesse emozioni. E a chissà quali effetti la Bellezza avrà suscitato nel genere umano... filosofia pura! Ha ah ah!
      Ciao

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  5. Che meraviglia trovare ancora botteghe artigiane. Qui dove vivo io non solo sono scomparsi quelli, ma anche i negozi.
    Ormai è solo una lunga catena di supermercati e centri commerciali.
    Che tristezza!

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    1. E' vero Paola, ma Ascoli Piceno sta diventando una rarità anche nelle Marche. A causa della crisi anche da noi i centri storici si stanno svuotando, non solo delle attività artigianali ma anche dei piccoli negozi tradizionali, e non c'è ricambio.
      Ciao.

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  6. Caro Leo, ognuno di noi vive in una città, la sua città. Generalmente pochi conoscono la sua storia, pochi sanno le leggende e le storie che hanno edificato pietra su pietra nei decenni, nei secoli quelle mura. Quasi per tutti sono solo mura, sono solo pietre così come sono solo pietre altri monumenti, le montagne edificate dalla mano abile della natura. Pochi vedono la bellezza dei vicoli, la musica delle fontane, l'alterigia delle architravi, lo slancio infinito delle torri. Pochi apprezzano la vita che da millenni aleggia tra l'aria racchiusa delle rue e che narra, a chi vuole e sa udirla, storie fantastiche, meravigliose, storie che sembrano favole. Noi avevamo tutto questo...e anche di più. Noi apprezzavamo quello che avevamo, eravamo orgogliosi della nostra storia e del nostro nobile passato, noi vivevamo come un'organismo il cui sangue pulsava tra i vicoli. Tutti noi sapevamo di vivere solo perché la città ci dava la vita. Poi una notte, alle 3.32 tutto è finito. Nessuno può capire che non è stata distrutta una città, ma la nostra stessa esistenza, l'organismo che viveva grazie alle pulsazioni del cuore della città ora rantola nel respiro della morte. I politici a roma non possono capire, nessuno può capire...forse solo persone come te e pochi altri possono capire..quello che hai scritto non mi lasciano dubbi. ciao

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    1. Non è facile risponderti stavolta. Su L'Aquila ho visto e letto di tutto e rischio, perciò, di risultare banale o retorico. Sai che faccio allora? Cambio prospettiva: parlo d'altro, ma solo per ricollegarmi, dopo, alla tua, alla vostra tragedia. In questi giorni ho pensato alcune volte al profondo rapporto di stima tra te e Sara: un intreccio tra la tua passione per i monti abruzzesi che hai descritto più volte, vissuta con il tuo immancabile zaino giallo, e l'arte di Sara che, in omaggio a te e all'amore per la vostra terra, ha raccontato anche lei, con i suoi quadri, le cime dell'Abruzzo, colorandole di...giallo. Due persone così non è mica facile trovarle in giro! E quindi, se L'Aquila è riuscita a produrre due sensibilità così speciali vuoi che non ce ne siano altre a farvi concorrenza? Magari anche in altri campi? Sarà questione di tempo, ma tutti insieme riuscirete a tirar su quei muri crollati: la città c'è ancora!

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  7. Bellissima Ascoli, l'adoro!
    Gran bello spaccato di centro storico...
    Ciao!

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    1. In due sole righe hai centrato l'essenza che speravo emergesse tra le righe e le foto. Grazie!

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  8. Non conosco Ascoli Piceno, che però mi riprometto da tempo di andare a visitsre,
    nonostante i tanti chilometri di distanza.
    Grazie per questa "anteprima" molto interessante.
    Saluti dalla provincia di Novara,
    Costantino.

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    1. Grazie a te, Costantino! Allora ci conviene fare così: tu vieni ad Ascoli e io a Novara, visto che non ci sono mai stato.
      A presto.

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  9. grazie per questa splendida passeggiata nel centro storico di una delle più belle città d'italia!

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  10. Giusto te, Chiara. Vorrei chiederti alcune info sul modo di disporre le foto nel blog. Ho provato a imitarti ma il risultato è pessimo. Puoi rispondermi all'indirizzo mail che leggi nelle mie informazioni personali?
    Comunque ci vedremo fra poco nella seconda puntata della passeggiata in via Pretoriana, anche se sarà un po' triste.
    Ciao.

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  11. Una gran bella città, purtroppo lontana dal Piemonte ( ma non dispero di visitarla) che grazie a te un pochino per volta imparo a conoscere.

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  12. Anonimo30/1/14

    Splendida carrellata, conosco quei visi e quelle pietre a memoria, Via Pretoriana è la mia via, ci sono nata, e la mia famiglia è stata una delle prime ad avere un'attività commerciale da tre generazioni.
    Purtroppo ora molte attività hanno chiuso, e mi auguro che prima o poi Via Pretoriana torni agli antichi splendori.
    Piera Seghetti

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    1. Bella dichiarazione Piera, comunica tutto l'affetto che gli Ascolani riversano sulla propria città. Il logo del gruppo Facebook "Ascoli: città di travertino" potresti completarlo così "Ascoli:città di travertino con il cuore". Ciao.

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  13. Anonimo31/1/14

    Ciao Leo io metto il cuore in tutto quello faccio <3
    Piera

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