05 febbraio 2014

San Benedetto del Tronto: lo spettacolo tra mare e terra

San Benedetto del Tronto: il porto
Quando sono dalle parti di San Benedetto del Tronto mi concedo qualche minuto per assistere allo spettacolo, in sei atti e otto minuti, che si svolge tutti i pomeriggi dei giorni lavorativi, venerdì escluso, nella banchina del Molo Nord: condizione del mare, fermo pesca e disponibilità di pesce permettendo. I posti sono in piedi e si sta all'aperto per gran parte del tempo, ma l'ingresso è gratuito.
Buona visione!

Atto 1°: l'arrivo del peschereccio "Nuovo Trapezio"    h. 15,21


Atto 2°: l'attracco al Molo Nord    h. 15,22

Atto 3°: lo scarico del pescato     h. 15,25

Atto 4°: il trasporto al mercato ittico   h. 15,28


Atto 5°: la consegna al banco    h. 15,29

Atto 6°: la vendita, a 8 minuti  dall'attracco       h. 15,30
I tanti pescherecci arrivano al molo quasi contemporaneamente. Nell'arco di qualche mezz'ora il mercato ittico traboccherà con ogni tipo di pesce stagionale pescato a zero (o poche più) miglia marine, e messo in vendita a zero (o pochi più) minuti. È questo il momento migliore per allenarsi a riconoscere il pesce appena pescato da quello fresco.




Nel tempo si sono trasformati i modi e i tempi del pescare, le attrezzature e gli spazi riservati alla vendita. L'essenza di questo lavoro, però, non è cambiata di molto. I pericoli, le conoscenze tramandate di generazione in generazione, l'insicurezza dei risultati, l'importanza per l'economia familiare e cittadina, la suddivisione dei ruoli (gli uomini per mare e le donne incaricate alla vendita) sono ancora elementi che caratterizzano l'attività della pesca. 
In questa bellissima foto* scattata nel porto di San Benedetto del Tronto negli anni '30, riconosciamo in un'unica immagine anche le fasi finali della pesca moderna: la lancetta ( la barca a vele) è appena arrivata sulla spiaggia (la banchina in cemento ancora non esiste), gli uomini stanno scaricando e consegnando, quasi di corsa, le ceste con il pescato alle donne che hanno già iniziato a vendere.

San Benedetto del Tronto  anni '30  -  l'arrivo della lancetta  nel porto 
Dimenticavo: i suoni e le voci, anche quelli sono cambiati. I motori hanno sostituito le vele, mentre gli spazi nel mercato non obbligano le venditrici a contendersi i cliente a suon di grida. 
Fortunatamente Bice Piacentini (1874-1928) ci ha lasciato una "registrazione" dell'intreccio di voci che avremmo potuto ascoltare a fine '800 nel porto di san Benedetto del Tronto. Una poesia** che racconta in successione: le manovre d'approdo, la presentazione del pescato, l'invito all'acquisto e la contrattazione finale. 

Oh... lèva, lèva, lèva, lèva, le'! 
Pèrtete le palanche, e vuje 'ssajò! 
- E tire... tire... tire mò, cà 
E ddèteje la fughe!... Molla, aòh! 

- Pèsce, pèsce! La sfòje, ji sardò'... 
- Oh, la bbèlle de bbabbe! 'Mbè, che jè? 
Piagne? Precché? Pe 'lu pescitte? Tò'! 
- Pèsce, pèsce! Resciùle! Avè, avè! 

- E ffaccèteve arrète, e 'ji frechì'! 
Su, 'ste dò coffe, su, me le cumprète 
'nnanze che le pertème 'n Pescarì? 

Dèce pàvole e mminze m'ha' da da'! 
Dèce!... Su! Nòve e mminze!... Me ji dète? 
Nòve e mminze!... Otte!... Sette! E ppurta cquà. 


E anche la dura fatica, oggi inimmaginabile, de "lu zautte"* non esiste più.
"Lu zautte è un bracciante di mare: scarica il pesce, porta a bordo le provviste, aiuta negli ormeggi ecc.ecc. D'inverno spesso lavorava nudo; d'estate, quando la marina era frequentata dai villeggianti, con un paio di mutandoni.

Adolfo De Carolis*  "lu zautte"   San Benedetto del Tronto  a fine '800
I Sambenedettesi hanno il mare nel loro Dna. Per scoprirlo basta camminare tra i preziosi musei e i tanti monumenti sparsi nella città ad esso dedicati: dal Polo Museale del Mare ( Museo della civiltà Marinara delle Marche, Museo Ittico, Museo delle anfore) alla Pinacoteca del Mare, fino alla Biblioteca del Mare ( una sezione della Biblioteca Comunale). Anche fare una passeggiata nei pressi del mercato ittico può rivelarsi un'esperienza interessante e toccante. In una parte del muro del Molo Nord sono affisse numerose lapidi che riflettono, insieme all'abbagliante luce del sole, il dolore per gli interi equipaggi e per i tanti ragazzi appena diciottenni che sono affondati con le loro navi.
E' un altro segno, questo, che la città non dimentica la sua storia, gli uomini e le donne che l'hanno costruita.

San Benedetto del Tronto  Molo Nord    
Ringrazio la famiglia proprietaria del peschereccio "Nuovo Trapezio" per aver accettato di essere fotografata e citata in questo blog. 



(*) Libero Bizzarri e Paolo Menzietti "San Benedetto del Tronto -da antico borgo marinaro a centro          marittimo e balneare" ed. Banca Popolare di San Benedetto del Tronto.

(**) Bice Piacentini Rinaldi "Ha remenute le lancette" in Sonetti Marchigiani ed.1926


16 commenti:

  1. ah come la farei volentieri la spesa a quel mercato!

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    1. Però fai attenzione, se compri le canocchie (vive) chiudi bene la busta che le contiene e comunque non la lasciare di fianco al guidatore. Rischi di beccarti un infarto prima di capire che quel doppio "ciack ciack", che hai ascoltato mentre stai guidando, e quella sensazione di gambette bagnate in movimento sul collo del tuo piede destro era prodotta semplicemente da uno di quei crostacei in fuga. Ciao.

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  2. San Benedetto è da sogno.... grazie per aver condiviso queste bellissime immagini!!

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    1. San Benedetto del Tronto sarà orgogliosa del tuo entusiasmo. Ciao.

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  3. scanfesca5/2/14

    Bel racconto! Hai dimostrato che sei sì un uomo di montagna, ma anche il mare tocca le tue corde.

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    1. Debbo riconoscere, Scanfesca, che parte del merito va anche a "piccolestorienellapietra.myblog.it". Ho la sensazione di aver guardato con attenzione le lapidi del Molo Nord, già viste da anni, solo dopo essermi ...esercitato con il tuo blog. ‎

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  4. Non ci sono mai stata ma queste foto sono piene di fascino. Adoro i borghi di pescatori, un po' meno quanto vengono snaturati dal turismo.

    Baci

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    1. Grazie Kylie. Stranamente, in questa parte del porto di turisti non se ne vedono. Non capisco perché. Eppure per la città potrebbe essere un punto di forza e d'attrazione anche turistica. A presto.

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  5. Complimenti per l'articolo...un vero gioiello!!!

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  6. Grazie! Ricevere un apprezzamento da Piceno on the road è un onore. Ciao.

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  7. Comunicazione di servizio: per errore ho cancellato il commento con il quale Giuseppe (non ricordo il cognome) da San Benedetto del Tronto si complimentava per il post e mi segnalava un errore. Sarei molto grato a Giuseppe se potesse reinserire il commento. Grazie.

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    1. Eccomi!! nessun errore. Un'inesattezza che commettono in molti. Noi siamo SaMbenedettesi e non SaNbenedettesi. Spesso anche chi è di San Benedetto incappa in questa inesattezza in quanto viene più "naturale" Sanbenedettesi. In realtà si dice Sambenedettesi, credo per via del nome in dialetto della città "Sammenedèttë", da cui, ad esempio, il nome della squadra di calcio locale Sambenedettese o Samb. Tutto qui. Per il resto dicevo, da sambenedettese DOC, ottimo articolo che ho condiviso anche nella mia pagina facebook dedicata alla città "Sammenedèttë" appunto :)

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    2. ops! noto ora che è stato già corretto...I'm sorry!

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    3. In effetti è molto più facile pronunciare SaMbenedetto anziché SaNbenedetto e i dialetti, lo sappiamo, sono campioni nel semplificare la vita. Bella e interessante notizia, questa, Grazie. Ciao Giuseppe.

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  8. bellissimo!!!
    un post preziosissimo come solo tu sai fare!
    ammetto che sono di parte... adoro il mare, il porto con i suoi odori, rumori, la sua vita...
    e adoro San Benedetto del Tronto, appena posso scappo da lei :)

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  9. Grazie Chiara, io amo di più la montagna ma so apprezzare, almeno credo, la bellezza che ci circonda, mare incluso. San Benedetto del Tronto per me è il massimo perché a un tiro di schioppo arrivi sui Monti della Laga e sul Vettore... che c'è di meglio? Ciaooo!

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