15 luglio 2015

L'alba di Ovidio


L'alba a Valcarecce di Cingoli (MC)

È da un po' di tempo che gli esperti attribuiscono il nome di personaggi mitologici agli eventi meteorologici estremi. Stiamo tornando ai miti e alle leggende con le quali l'uomo, nel tempo, cercava di districarsi tra la bellezza, la potenza e i misteri della natura e dell'universo. 
Chissà, forse è per questo motivo che stamattina, mentre ascoltavo le notizie dell'arrivo oramai certo del supercaldo africano, mi è venuto in mente questo racconto che  Ovidio compose duemila anni fa. E' di una bellezza unica. La descrizione è modernissima, degna di un fantasy cinematografico:


[...]ecco che allertata dai chiari d’oriente
l’Aurora spalanca i battenti di porpora e gli atrii stipati
di rose; sciama l’esercito di stelle; serrate le fila
Lucifero lascia per ultimo la postazione del cielo.
Appena lo vede calare a terra, il mondo arrossarsi,
illanguidire la falce dell’ultima luna, Titone 
alle Ore comanda di aggiogare i cavalli. Le dee
sollecite eseguono e dalle stalle del cielo conducono
ingozzati di succo d’ambrosia, i quadrupedi che
sputano fuoco, e li bardano coi loro morsi sonanti.
[...]riempiono di nitriti
fiammeggianti l’aria e tempestano i cancelli di calci.
Appena Teti [...] li apre, e spalanca ai cavalli l’immensità del cielo
quelli si avventano, strappano scalpitando per l’aria
le nebbie che incontrano [...] *

trasportano nel cielo il carro del Sole

[...] L’asse è d’oro, d’oro il timone, d’oro i cerchioni
delle ruote, d’argento tutta la serie dei raggi, sui gioghi
gemme e topazi disposti in bell’ordine sprizzano
barbagli abbaglianti specchiandosi nella luce del Sole.[...]*


* V.Sermonti, Le Metamorfosi di Ovidio, Rizzoli, Milano 2014, pp. 79-80


10 commenti:

  1. Straordinaria davvero... chi ci ha preceduto si lasciava volentieri inebriare degli spettacoli della natura, restituendo, attraverso la poesia, sensazioni intense... a mio avviso oggi purtroppo si tende a banalizzare o a minimizzare qualsiasi bella esperienza, in noi o intorno a noi, che abbiamo la fortuna di vivere quotidianamente, come se tutto fosse dovuto. Sarebbe bello se il mondo potesse recuperare un po' dell'estasi dell'osservazione della natura. Ma magari sono solo un vecchio illuso...e contano molto di più i giga e la velocità di trasmissione dei dati. Grazie Leo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chissà, ma io credo che i giga, già da oggi, siano un incredibile strumento per tornare a rivivere quelle "sensazioni intense", si tratta solo di scegliere la direzione. Ciao.

      Elimina
  2. Bravo Leo la foto è davvero speciale complimenti
    Grazie della visita gradita
    a presto
    Maurizio

    RispondiElimina
  3. foto e versi splendidi, ma ora si narrerebbe di divinità in sauna dal primo mattino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se scoprissi una divinità del genere la cancellerei da qualsiasi mitologia esistente, promesso.

      Elimina
  4. Che potenza questi versi! Da anni non leggevo "Le Metamorfosi", grazie!
    Speriamo il ritorno all'interesse verso la mitologia non sia solamente una questione di "prestito terminologico"... ha così tanto da insegnarici..
    un saluto
    Daniel

    RispondiElimina
  5. Stavo leggendo la vita di Augusto e, tra l'altro, il confronto tra lui e Ovidio ... e trovo il tuo post! Nonostante i giorni che sono trascorsi dalla tua pubblicazione, io la ho appena letta, quindi é un piacere di accompagnare le albe con i versi del grande poeta romano. Abbraccio, Leo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Patzy, tra l'altro, l'alternanza delle stagioni nei due emisferi nord sud rende questi versi sempre attuali. Ciao.

      Elimina