Grottammare (AP) |
L'immagine era surreale: il treno se ne stava fermo sui binari, fortemente inclinato verso la Statale Adriatica, mentre il 43° parallelo nord di Grottammare sembrava attraversarlo all'altezza di uno scompartimento. Ho avuto il tempo di parcheggiare l'auto e di vedere all'interno della carrozza una ragazza leggere un libro con il viso quasi attaccato al finestrino. Lei mi ha guardato mentre scattavo la foto e si è subito rituffata nella lettura.
Chissà, forse non si era ancora resa conto che il 43° parallelo nord la sfiorava a pochi centimetri dagli occhiali per poi fiondarsi alla velocità della luce sull'Adriatico e, in sequenza, in Croazia, Bosnia, Montenegro, Kosovo, Serbia Bulgaria, sul Mar Nero, Mar Caspio, nella Russia, nel Kazakistan, in Cina (Sinkiang), Mongolia, Korea del Nord, a Vladivostok, nel Mar del Giappone, in Giappone (Hokkaido), sull'Oceano Pacifico, negli Stati Uniti (dall'Oregon a New York ), sull'Oceano Atlantico, nella Spagna del Nord, Francia del Sud, sul Mar Tirreno, Golfo di Baratti e, finalmente, di nuovo a Grottammare.
Il giro del mondo in un respiro.
Il giro del mondo in un respiro.
Era naturale chiedersi quante altre persone stessero leggendo lungo il parallelo in quello stesso attimo. E in che modo? Alla luce del sole o di una lampada o del fuoco; sotto una tenda o una casa o in viaggio; al caldo o al freddo; sedute sulla poltrona o a terra con le gambe incrociate o in piedi rivolti verso La Mecca? Le pagine scritte in quale alfabeto? Da sfogliare da destra a sinistra o viceversa?
La linea virtuale del parallelo inventata per far ritrovare l'umanità nell'enorme spazio terrestre ma anche per dividerla con confini e fili spinati, stavolta, serviva anche per unire gli uomini sotto il segno del libro.
per la giornata mondiale del libro, 23 Aprile 2015