Nella vita di tutti i giorni pensiamo che l'attesa sia una perdita di tempo ma in un reparto di rianimazione è tutt'altra cosa, è una richiesta al Tempo affinché senza fretta, quando vorrà, ci restituisca la persona cara.
Nello spazio comune, apparentemente freddo e disumanizzante, dove una decina di persone deve la vita alle macchine e alla caparbietà dei medici, l'attesa dei familiari è fatta di carezze e di baci ai propri congiunti sulla pelle libera da cavi tubicini e sonde, di silenzi, di sguardi, e anche di bisbigli nella speranza che possano essere ascoltati da chissà quale dimensione parallela. L'aria è densa d'affetto, d'amore e anche di tante preghiere, a volte di fedi diverse e, ne sono certo, anche di chi non ce l'ha.
Ingresso al reparto di rianimazione dell' Ospedale Torrette di Ancona |
L'ingresso al reparto è un tempio dove ogni sporgenza strabocca di santini, rosari, preghiere, P.G.R., immagini sacre insieme a simboli (profani) portafortuna. C'è anche una divinità orientale (?) d'argento al collo di Padre Pio. Neanche la chiesa interna dell'ospedale, a pochi passi da qui, è così ricca di tante testimonianze.
certo che hai uno sguardo speciale... vedi l'umanità anche sotto a una crosta di cattivo gisto e di superstizione.
RispondiEliminaSì, dopo aver visto persone in gamba che nella disperazione, senza abbandonare le terapie mediche prescritte, si sono purtroppo rivolte ai maghi, alle torte di Padre Pio e alle acque miracolose di ogni tipo ho capito che sarebbe stato ingiusto esprimere ogni tipo di giudizio.
EliminaPurtroppo più di una volta ho varcato la soglia di questo mondo...
RispondiEliminaL'ultima volta non è stata una scelta facile, nè una conclusione felice..
Un abbraccio Leo!
Un abbraccio anche a te, ciao.
Eliminaci sono luoghi che trasudano speranza, attesa e dolore, a quei luoghi e solo a quelli è concessa qualsiasi fede perfino la superstizione purché nessuno ci speculi sopra
RispondiEliminaCondivido Amanda
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