28 agosto 2014

I St. Mud Avenue a Gagliole per il San Severino Blues

Gagliole (MC), la porta d'accesso alla rocca 
Il 10 agosto, notte di San Lorenzo, quattro ragazzi e una ragazza sono stati tenuti a battesimo, nel loro primo concerto, non solo dal San Severino Blues Festival e dalla rocca di Gagliole (MC) ma anche dalla Prima Giornata Mondiale del Blues e da una luna piena così piena e luminosa capace di oscurare perfino lo spettacolo delle stelle cadenti.
Il benvenuto di Mauro Binci, direttore artistico
Loro, i St. Mud Avenue, hanno suonato e cantato con entusiasmo per due ore i ritmi del blues storico e alcune loro composizioni, utilizzando i soliti strumenti ma anche cucchiai, bicchieri di plastica e spazzole.
E anche se la cena eccessiva, di poche ore prima, a base di fritto misto marchigiano rendeva difficoltosa l'esecuzione nei primi momenti del concerto (confessione in diretta di Stefano Ronchi), non si sono mai fermati, neanche quando si è rotta una corda del contrabbasso che per poco non ha frustato il viso di Pietro Martinelli. Sono stati perfino commoventi e...umani quando a fine concerto, appena scesi dal palco, hanno scaricato l'adrenalina e la gioia per il buon esordio scambiandosi pacche sfonda-torace sulle spalle al grido di " è fattaaa!". 
Quella notte di luna piena, avara di stelle cadenti, ci ha regalato uno spettacolo del tutto inaspettato, quello delle stelle...crescenti del blues: i St. Mud Avenue.

l'attesa



Inizia il concerto dei St. Mud Avenue


San Severino Blues a Gagliole con i St. Mud Avenue



I St. Mud Avenue protetti dalla rocca di Gagliole


Stefano Ronchi, cucchiai, e Pietro Martinelli, contrabbasso a 3 corde ( la quarta si è rotta)

Flavia Barbacetto, voce, washboard  e bicchieri di plastica

Stefano Cabrera, violoncello o chitarra?....


... decisamente violoncello, ma a piedi scalzi.

Stefano Ronchi, chitarra, voce, footdrums 


Flavia Barbacetto, voce, washboard e spazzole

Fabio Bommarito, armonica, anzi, armoniche a bocca
Miglior palcoscenico per questo concerto Mauro Binci non poteva immaginarlo: la rocca di Gagliole. Un paese che è un concentrato di storia di architettura e d'arte racchiuso in uno spazio così piccolo che lo vorresti portare con te, magari chiuso in un tubetto di plastica come fosse pomodoro. Mi raccomando, però, quando uscite fate attenzione a non correre, potreste non riuscire a fermarvi e andreste a sbattere il naso negli splendidi colori affrescati da Giovanni Andrea De Magistris (1530) che sembrano brillare di luce propria anche all'esterno della chiesa di San Giuseppe che li ospita. 

La porta d'accesso alla rocca di Gagliole attigua alla chiesa di San Giuseppe

Gagliole, chiesa di San Giuseppe

Natività  di Giovanni Andrea De Magistris  (1530)
Non potevo non immortalare la cartucciera con ben dieci armoniche a bocca di Fabio Bommarito e il suo splendido sorriso liberatorio di  fine concerto.

Fabio Bommarito e le sue armoniche a bocca
E, per chi non mi conosce, il mio selfie proiettato sulla torre della rocca di Gagliole.

Selfie 
Arrivederci a Gagliole perciò, sulla rocca celeste.

Gagliole, la rocca


26 agosto 2014

A spasso con Mattia


Per Mattia è stata la prima escursione nel bosco mentre io ho fatto da guida a un tizio che sogna di possedere, quando sarà grande, tutti gli animali del mondo. Non siamo stati fortunati quel pomeriggio, gli animali  desiderati, il cinghiale la volpe e la poiana, non si sono visti ma abbiamo scoperto alcune tracce del loro passaggio. E questo è comunque un buon inizio. Mattia, infatti, sta imparando a scattare le foto e si è reso conto che la natura richiede perseveranza e tanta, tanta fortuna. Insieme abbiamo camminato, con i nostri cinquantacinque anni di differenza, con la stessa curiosità per le cose del mondo e con la stesso stupore. 

Mattia  nel bosco di  Ca' di Chiocco ad Apiro. 


escrementi del cinghiale


escrementi della volpe


asilo nido per le coccinelle


16 agosto 2014

Il Monsano Folk Festival a Polverigi con i Sonidumbra

... e le stelle del cielo son' quaranta


29° Monsano Folk Festival
Il Chiostro di Villa Nappi a Polverigi è uno spazio speciale per ascoltare la musica: il suono rimbalza sulle sue pareti mentre si arricchisce di tonalità morbide e vellutate senza distorsioni. Gastone Pietrucci, l'ideatore e direttore con il gruppo La Macina del Monsano Folk Festival, se ha fatto esibire qui i Sonidumbra sapeva che questo sarebbe stato il luogo ideale per esaltare il suono del violino di Gabriele Russo, dell'organetto di Marco Baccarelli e, sopratutto, il canto di Barbara Bucci. E aveva ragione, perché i suoni degli strumenti e la stupenda voce di Barbara sono stati così coinvolgenti che ci hanno proiettati, da subito, dentro alle storie raccontate dai nostri vecchi dove le canzoni rimbalzavano di collina in collina anche durante gli estenuanti lavori nei campi.
Ad ogni Monsano Folk Festival le proposte vecchie e nuove del cartellone sono sempre interessanti e preziose, mai scontate o banali. E di anni ne sono trascorsi ventinove, mica uno. Mitico Gastone! il prossimo anno festeggeremo le...nozze di perla (30 anni), cosa ci regalerai?  


Polverigi - Chiostro di Villa Nappi  -  29° Monsano Folk Festival

Polverigi - Chiostro di Villa Nappi  -  29° Monsano Folk Festival con i Sonidumbra

Polverigi - Chiostro di Villa Nappi  -  29° Monsano Folk Festival 

Polverigi - Chiostro di Villa Nappi  -  29° Monsano Folk Festival con i Sonidumbra

Polverigi  -  29° Monsano Folk Festival con i Sonidumbra

Polverigi - Chiostro di Villa Nappi  -  29° Monsano Folk Festival con i Sonidumbra


Polverigi - Chiostro di Villa Nappi  -  29° Monsano Folk Festival con i Sonidumbra


Polverigi  -  29° Monsano Folk Festival -  Barbara Bucci  voce dei Sonidumbra


Polverigi - Chiostro di Villa Nappi  -  saluti finali con Gastone Pietrucci 

E poi a fine concerto, inaspettato, spunta il rinfresco annientatore di diete che alle 23,30 ha travolto, con i suoi salumi formaggi tartine frittatine bruschette dolci e vini locali, anche i  più strenui fondamentalisti delle sane abitudini alimentari.     

Polverigi - Chiostro di Villa Nappi  -  rinfresco al  29° Monsano Folk Festival


Polverigi - Chiostro di Villa Nappi  -  rinfresco al  29° Monsano Folk Festival

Ma la vera sorpresa ci è stata regalata, tra un assaggio e l'altro, quando si è aperta una porticina laterale e una guida (non ricordo il nome) ci ha fatto entrare nella chiesa, dell'ex monastero, dedicata al SS. Sacramento. L'edificio, costruito nel XIII secolo, è una specie di chiesa-patchwork per i sovrapposti, adiacenti e contigui rimaneggiamenti del '300 del '400 del '600 e del '700 che un recente  restauro ha reso visibili così come sono stati ritrovati. La visita tra gli altari, gli arredi, le tele e gli affreschi diventa una specie di caccia al tesoro ricca di storia e di bellezza.   


Chiesa SS. Sacramento  -  visita con guida

Polverigi  -  chiesa del  SS. Sacramento


Polverigi  -  chiesa del  SS. Sacramento


Polverigi  -  chiesa del  SS. Sacramento


Polverigi  -  chiesa del  SS. Sacramento

Polverigi  -  chiesa del  SS. Sacramento

Polverigi  -  chiesa del  SS. Sacramento

E dulcis in fundo...Alice!

Alice nel paese (con i vassoi) delle meraviglie


04 agosto 2014

Jesi Jez, featuring Federico II


Jez : Jesi Festival Jazz
Jez, è l'acronimo che in tre sole lettere racconta una città e una musica: Jesi+Jazz, geniale! Speravo di ascoltare il concerto programmato in piazza Federico II all'esterno del Teatro Valeria Moriconi. Ma l'imprevedibilità di questo luglio 2014, figlio di una stagione monsonica più che dell'estate mediterranea, aveva indotto gli organizzatori a trasferirlo all'interno del piccolo teatro dove, però, i pochi posti gridavano: " lasciate ogni speranza o voi ch'entrate in ritardo!". E io ero in ritardo...tragico. 

Jesi, piazza Federico II
Mi sono ritrovato ai lati del palco vuoto, insieme ai tanti delusi ritardatari, a guardare la piazza e a seguire con lo sguardo il nastro in pietra bianca d'Istria che ripeteva sul selciato" IN QUESTA PIAZZA NASCE IL 26 DIC. 1119 L'IMPERATORE FEDERICO II DI SVEVIA" e che nello stesso istante delimitava uno spazio, reale o leggendario, in cui far nascere, in una tenda, l'imperatore. Tenda simboleggiata dalla panchina-fioriera con incisa sulla base sempre la stessa scritta, in italiano e anche in arabo per ricordare l'interesse che Federico II, "Stupor Mundi", rivolse sia alla cultura latina che a quella araba.
Pensavo che solo il cuore e la mente di chi fosse nato a Jesi, ma poi emigrato a Firenze come l'architetto Sergio Morgante (amico di vecchia data), poteva riprogettare la piazza con linee così semplici, essenziali ma dense di una storia che è parte del Dna di tutti gli jesini. Bravo Sergio!

Jesi, piazza Federico II

Jesi, piazza Federico II


Jesi, piazza Federico II


Jesi, piazza Federico II


Jesi, piazza Federico II - la panchina-fioriera/ tenda

Jesi, piazza Federico II - la panchina-fioriera/ tenda
Si era fatto tardi e avevo dato per perso il concerto quando alle mie spalle sento qualcuno parlare di un posto libero nel teatro. Non ho indugiato e sono entrato come una scheggia, giusto in tempo per ascoltare un mezzo brano e i saluti finali del primo gruppo in cartellone, l' Andrea Molinari Quintet.

                          Andrea Molinari Quintet   "L'era dell'Acquario" 

Ma poi, comodamente seduto quasi in prima fila, ho gustavo la seconda parte del concerto con il quartetto di Stefano Coppari, mentre enormi pianeti in plastica, sospesi come palloncini sopra alle nostre teste, riflettevano le luci del palcoscenico e un' ombra misteriosa si muoveva tra le pareti del teatro.


Stefano Coppari quartet "Eureka" -  Featuring  Claudio Filippini

Teatro Valeria Moriconi  -  ex chiesa di San Floriano

Ombra con tromba
Niente paura, i palloni svolgevano la funzione fonoassorbente, o almeno tentavano di farlo, mentre l'ombra seguiva il trombettista Giacomo Uncini, ospite del gruppo. Il concerto è stato coinvolgente, bravi perciò i ragazzi del quartetto di Stefano Coppari e bravo Giacomo per le sue note forti e, a volte, leggere come un alito di vento! 

Stefano Coppari quartet con Giacomo Uncini alla tromba
Arrivederci al prossimo Jesi Festival organizzato dal Comune di Jesi, "Jez" ovviamente.