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Ancona, ex Manicomio CRASS |
E' una mini-città-giardino il regalo ricevuto dagli abitanti di
Ancona dopo la chiusura dell'
ex manicomio CRASS. Mentre i vecchi e lugubri padiglioni venivano restaurati e i muri divisori, tra i diversi reparti e i rispettivi giardini, abbattuti, gli alberi secolari sparsi ovunque erano liberi di crescere a modo loro allargandosi e crescendo in altezza sbucando, a volte, al di sopra degli stessi edifici. Basta camminare tra le diverse aree verdi, ne ho contate una decina, per sentirsi immersi in una specie di orto botanico, sovrastati da tigli, platani, tassi, magnolie, lecci, ippocastani, bagolari monumentali e anche da allori piantati in sequenza come canne d'organo. E' una meraviglia, a pochi passi da uno dei più trafficati snodi stradali della città.
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platano monumentale |
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più in alto dei tetti |
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magnolia secolare |
Si dice che il giardiniere, non ancora maggiorenne, fosse un malato rinchiuso nello "Spedale dei Pazzi" dove restò fino alla vecchiaia. Avrà lavorato senza sosta in tutti gli anni e in tutte le stagioni per tenere in ordine uno spazio così ampio. La buona salute e l'esistenza di tante piante si deve di sicuro a lui. Le avrà conosciute una ad una e seguite nel loro sviluppo mese dopo mese. Avrà anche parlato con alcune di esse, chissà! Oppure, si sarà immaginato di salire su, in cima all'ultimo ramo di un platano secolare per vedere l'oltre, al di là dei muri.
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platano munumentale |
Ancora oggi, il contrasto tra i colori, le forme e gli odori della natura e gli spazi severi e grigi delle costruzioni ci riporta indietro nel tempo e ci fa rivivere l'esperienza di una folla di poveri disgraziati costretti ad affacciarsi da quella... finestra per una vita intera.
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uno dei tanti passaggi pedonali coperti tra i vari reparti |
La stessa disposizione delle piante disegna lo spazio, lo circoscrive e ci restituisce la funzione per cui furono piantati, nella foto qui sotto, ad esempio, per creare una specie di gazebo naturale, quasi intimo...
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panchina tra i tigli |
...o per allungare l'ombra di un edificio fino a quelle dei tigli, ai bordi dei quali una serie di panchine disposte a quadrato servivano da ritrovo nelle giornate estive trascorse all'aperto...
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Ancona, ex Manicomio CRASS |
...oppure per delimitare con dei tigli un vialetto. Nella foto si vedono bene gli interventi eseguiti nel tempo sulle piante: quando il manicomio era ancora in funzione, i rami erano tenuti bassi e in orizzontale, con le potature, per offrire più ombra possibile ai ricoverati, oggi, invece, sono state lasciate crescere in altezza.
Se qualche ex paziente dovesse tornare oggi nella struttura non la riconoscerebbe più senza barriere, con una marea di auto parcheggiate, fra poco, anche sugli alberi; con le persone dai colori più disparati che incontri ovunque, dirette nei diversi uffici pubblici e privati insediatesi al posto dell'ospedale psichiatrico.
Quante battaglie condusse Franco Basaglia per far cessare la sofferenza vissuta in questi luoghi che lui descriveva con: "Qui è notte fonda, su un'isola popolata di fantasmi. Barricata su se stessa, lontana dalla memoria degli uomini." Finalmente, nel 1978, fu approvata la sua legge, la legge Basaglia, che decretò la definitiva chiusura del manicomi.
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Ancona, uno degli ultimi edifici non restaurati dell'ex Manicomio CRASS |
tutta quella pace fuori e così tanta disperazione dentro
RispondiEliminaCondivido. Ciao Amanda
Eliminadavvero questo lo potevi scrivere solo te che vai in giro indaffarato nel traffico e ti incanti a guardare il bosco urbano...
RispondiEliminaE' vero, Scanfesca, la curiosità per quel complesso al di là delle recinzioni l'ho sempre avuta, fin da piccolo.
EliminaChe bella la storia del giardiniere. Chissà quante storie come quella erano richiuse tra quelle mura.
RispondiEliminaSpero di riuscire a trovare qualcosa su di lui. Ti farò sapere. Ciao.
EliminaComplimenti ancora Leo un reportage davvero degno di merito. Ottime foto complimenti. A presto
RispondiEliminaMaurizio
Grazie Maurizio.
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