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Apiro, Valle di San Clemente: Abbazia di Sant'Urbano |
Non so dirvi quando accadde ma un giorno la memoria
storica decise di abbandonare l’
Abbazia di Sant’Urbano di Apiro cosicché nell’arco di alcune generazioni nessuno
seppe più il perché di quel
cerchio inciso in una pietra nella parete della navata sinistra, subito dopo l’ingresso. Come spesso
accade in queste faccende, le teorie furono tante ma quella taumaturgica l’ebbe
vinta su tutte: sarebbe bastato appoggiare la nuca o la fronte su quel
segno per proteggersi o guarire dal mal di testa. Ma l’incertezza rimase.
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Il cerchio misterioso |
Pochi anni fa, occhi
più critici e attenti notarono che la parete sopra l'abside comunica all'esterno verso est con una specie di "
occhio" dello stesso diametro del tondo
sulla pietra. E’ a questo punto che si fanno strada
un’intuizione e tante domande: potrebbe esserci una relazione tra i due?
Che un raggio di sole entri da quel foro e vada a
centrare quel tondo? E in quale ora, giorno, mese dell’anno accadrebbe? E se
questa tesi fosse corretta, per quale motivo gli architetti si cimentarono in operazioni così complesse sia per trovare il punto dove costruire il foro acchiappa-raggio-di-sole e sia per calcolare dove non costruire colonne, pareti o altri
manufatti che avrebbero ostacolato la vista
dello spettacolare evento?
Per prima cosa occorre perciò verificare che la teoria del
fascio di luce sia vera. E’ Pacifico Ramazzotti che se ne fa carico, con il
pragmatismo da architetto (è la sua professione) e con l’amore per questo luogo speciale (è un apirese doc). Calcola complicate effemeridi del sole sulle coordinate geografiche di Sant'Urbano e poi attende per diversi giorni, alzandosi dal letto al canto del gallo, il previsto arrivo del raggio di sole nell'Abbazia.
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L'arch. Pacifico Ramazzotti a tu per tu con le posizioni del sole nell'arco dell'anno (effemeridi) |
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A Sant'Urbano, patrono di Apiro, il 25 maggio ore 7.41 : il raggio perfetto. |
Finalmente, il
25 maggio 2013 alle 7,15 "l'occhio" spara un fascio di luce che attraversa il presbiterio e va a schiantarsi sulla parete della navata per poi spostarsi, con i tempi della rotazione terrestre, e a sovrapporsi perfettamente alle
7.41 sul cerchio inciso nella pietra. Il mistero è risolto, la gioia è immensa, la sorpresa pure, anzi, è doppia perché in quello stesso giorno, il 25 maggio, si festeggia
Sant’Urbano patrono di Apiro, una ricorrenza non solo religiosa come vedremo.
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25/5/2013: alle 7.15 l'occhio luminoso spara il raggio di luce nell'Abbazia |
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25 /5/2013 alle 7,41: centro! |
Un proverbio ricorda, infatti, che “per
Sant’Urbano il frumento è fatto grano”, in questo periodo, cioè, maturano i chicchi di grano e di lì a poco la Natura giocherà a carte scoperte calando la carta dell’abbondanza o della carestia. Non è difficile immaginare lo stato d’animo della popolazione in quel giorno e chissà se il verificarsi o meno del prodigio, magari per colpa di una nuvola a spasso davanti al sole, sarà stato interpretato come buono o cattivo presagio.
Immaginate lo stupore dei comuni mortali nei secoli scorsi all'apparire del raggio di luce, fatto coincidere, magari, con una celebrazione religiosa. Nel tempo in cui era il sole a ruotare
attorno alla terra e la religione cattolica si dichiarava depositaria delle leggi della natura, riuscire a imbrigliare per sempre un raggio di sole il giorno del patrono non
ne era la prova tangibile? La soggezione nei confronti di una Chiesa così potente sarà stata totale.
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L'Abbazia di S.Urbano tra "il frumento diventato grano" (dall'abitazione di Martine e Henrik) |
Chapeau! quindi, a chi ha restituito a Sant'Urbano una parte del suo vissuto storico e religioso dimenticato, probabilmente, dopo la soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone. Nel 1810 i frati, infatti, furono cacciati dall'Abbazia mentre l'archivio e la biblioteca furono dispersi chissà dove. Mi vengono i brividi a pensare cosa sapranno di noi le generazioni dei secoli a venire se, come molti scienziati temono, le memorie elettroniche dei nostri computer fra qualche decennio non fossero più leggibili.
Intanto godiamoci l'evento del 25 maggio che è diventato oramai un appuntamento fisso con tanto di lectio magistralis di Pacifico Ramazzotti, mai stanco di regalarci le emozioni della scoperta. Segue la Messa, per chi vorrà seguirla, celebrata nell’altissimo presbiterio, e poi ci si ritrova nell’attiguo ristorante per una colazione alla maniera contadina a base di formaggi salumi verdure cotte pane crescia e vino. Da queste parti il semplice taralluccio e vino non è di moda.
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Apiro e l'Abbazia di Sant'Urbano |
E' il Comune di Apiro il proprietario dell'Abbazia. Nella foto sembra sorvegliare dall'alto la sua perla, ed è vero, perché negli anni, malgrado sia un piccolo comune, ha investito non poche risorse per restaurare e rendere fruibile e accogliente questa scheggia di storia medievale costruita nella Valle di San Clemente, una delle vallate più belle e, purtroppo, meno conosciuta delle Marche. Intanto ve ne do un assaggio perché questa sarà tutta un'altra storia.
dal sito web del comune di Apiro :
Apiro e il suo territorio
dall' Abbazia di S.Urbano: http://www.abbaziadisanturbano.it/abbazia/
e dal 2018 anche su Facebook : https://www.facebook.com/valledisanclemente