Mondavio (PU) - chiesa di San Francesco |
L'Amore è sacro per definizione, ma se lo leggi in un inginocchiatoio - un cuore con le iniziali G+F - all'interno di una chiesa (San Francesco di Mondavio), è sacro due volte. E se l'autore è grande poco più di un bambino allora quell'Amore è sacro tre volte. Perché è nell'adolescenza che la Natura gioca tutte le sue carte e inizia a suonare il "preludio" all'età adulta.
Quando e da chi sarà stato inciso il cuore sullo schienale in legno? Durante una funzione religiosa? Non credo, i fedeli avrebbero scoperto facilmente il colpevole per consegnarlo alla giustizia...divina. Piuttosto, penso che l'occasione migliore fosse durante le ore del catechismo, in preparazione alla Prima Comunione o alla Cresima ad esempio. Momenti questi in cui nella chiesa ci sono solo ragazzi e l'omertà del gruppo avrebbe certamente coperto e protetto ogni singolo componente da eventuali sguardi indiscreti. Ecco perché credo che l'autore fosse un bambino-adolescente, alle prese con una delle prime "cotte" della sua vita.
Mondavio (PU) - chiesa di San Francesco |
La cosa interessante è che le scritte sull'inginocchiatoio non sono recenti. Chissà negli anni quante persone le avranno lette nei momenti di raccoglimento e quante avranno rivissuto quel "Preludio". Mentre fotografavo e cercavo indizi, a me è venuta in mente la storia di L e di S.
Nel 1962 la scuola stava per terminare quando L si accorse all'improvviso di amare eternamente S, l'amica di una sua amica. Erano entrambi in 5° elementare, credo. In realtà L non conosceva ancora con esattezza il significato di Amore, ma quando vedeva S, lui s'accendeva come una lampadina e sentiva battere le sue arterie come se fossero percorse da una mandria di bufali impazziti. Nell'incertezza, tanto per fare qualcosa, disegnava o incideva sagome di cuori con impresse le iniziali L+S: sul banco della classe e sulla parete di fianco, sulla lavagna e dentro la borsa dei libri. Poi è toccato alla bicicletta. Con la vernice bianca disegnò prima la L e poi la S sul cerchione interno della ruota anteriore, tra l'attaccatura di un raggio e l'altro. Fu un'idea geniale, perché se pedalava lentamente riusciva a distinguere le due lettere ma se andava velocemente la L e la S si univano in una striscia bianca: loro due insieme.
Cosa fosse l'Amore, restava sempre un mistero, però. E che la nascita dei bambini non entrasse nella questione ne era più che certo. L ricordava ancora la domanda che, molto tempo prima, rivolse a sua madre: - Ma come nascono i bambini? La risposta (esaustiva e sincera) gli rimase impressa nella mente: - Si va in chiesa, si prega tanto e dopo un po' Gesù ti porta un bambino.
Ma qualcosa probabilmente non tornava con le notizie che captava dai compagni più grandi di lui. L perciò chiese a Stefano, il suo compagno di banco, cosa sapesse dell'Amore. Fortunatamente anche l'amico poteva confidarsi con i suoi genitori i quali gli risposero (anche loro in maniera esaustiva e sincera) che quelle erano cose che avrebbe capito da grande. E questa fu la risposta che L ascoltò dal suo fidato compagno.
L continuava ad amare eternamente S. Riusciva a mantenere il segreto con tutti, sopratutto con S che, ovviamente, doveva a restare all'oscuro di tutto. L seguitava a prendere fuoco ad ogni apparizione di S e quando la incrociava, se era con qualche amico fingeva di non vederla, ma se era da solo le accennava un distratto, disinteressato e appena accennato "ci-ao". Tanto per non dare nell'occhio. Se poi S passeggiava con i genitori, L fuggiva dalla parte opposta a gambe levate. Che stress quel periodo! E quanta strada percorsa a piedi e in bici solo per vederla da lontano. Perché l'amore eterno continuò a battere nelle arterie di L anche nell'estate da poco arrivata, negli spazi dove sarebbe stato più probabile incontrare S: la parrocchia, il corso principale e i giardini comunali.
L continuava ad amare eternamente S. Riusciva a mantenere il segreto con tutti, sopratutto con S che, ovviamente, doveva a restare all'oscuro di tutto. L seguitava a prendere fuoco ad ogni apparizione di S e quando la incrociava, se era con qualche amico fingeva di non vederla, ma se era da solo le accennava un distratto, disinteressato e appena accennato "ci-ao". Tanto per non dare nell'occhio. Se poi S passeggiava con i genitori, L fuggiva dalla parte opposta a gambe levate. Che stress quel periodo! E quanta strada percorsa a piedi e in bici solo per vederla da lontano. Perché l'amore eterno continuò a battere nelle arterie di L anche nell'estate da poco arrivata, negli spazi dove sarebbe stato più probabile incontrare S: la parrocchia, il corso principale e i giardini comunali.
Anche l'estate finì. Tra la fiumana dei ragazzi usciti dalle scuole appena iniziate, L vide per la prima volta S senza i soliti calzettoni bianchi al ginocchio. Stentava a riconoscerla, gli sembrava una donna adulta, non più una bambina sua coetanea. E' così che, in una triste mattina d'Ottobre, L si spense all'improvviso, con la stessa velocità con cui s'era acceso e smise di amare eternamente S.
Buon San Valentino!
tenerezza
RispondiEliminatenerezza...eterna!
EliminaBello! Con nulla da aggiungere, tu l'hai scritto tutto! Felice San Valentino, Leo! E un abbraccio da Argentina.
RispondiEliminaAnche se con ritardo un abbraccio anche a te, ciao.
EliminaBuona domenica.
RispondiEliminaBaci
Ciao Kylie.
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