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25 aprile 2020

24 Aprile 1943 a S. Domenico Loricato di Frontale di Apiro

IL Monte San Vicino da S.Domenico di Frontale

Il 25 aprile di alcuni anni fa, seguendo un sentiero dritto per dritto da Frontale di Apiro ,scoprimmo per caso tra le propaggini del Monte San Vicino, il luogo in prossimità del quale sorgeva l'antico monastero dedicato alla Santissima Trinità. Qui, nel 1060 moriva san Domenico Loricato, monaco camaldolese amico di san Pier Damiani, e nel 1302 il suo corpo fu traslato nella nuova vicina chiesa a lui dedicata. 
Negli anni successivi quella stessa chiesa e il contiguo edificio rurale divennero proprietà privata, l'intero complesso venne orribilmente rialzato e poi abbandonato e depredato. Oggi è diventato una specie di stazzo per animali.
Il prezioso messale di S.Domenico in pergamena del XI secolo rubato nel '26 dalla chiesa di Frontale e la cui proprietà è oggi contestata dallo Stato Italiano alla Morgan Library e Museum di New York proveniva da qui "in sua Vicini Montis eremo".

San Domencico di Frontale di Apiro


La ex chiesa di San Domenico Loricato


Frontale, ex chiesa di san Domenico Loricato


Sempre qui, negli anni anni Quaranta, vivevano i due cugini Pelucchini quando il 24 aprile 1943 durante un rastrellamento nazista vennero uccisi perché accusati di aver dato rifugio a dei partigiani. Una storia fatta di dolore per i due giustiziati e per le loro famiglie costrette poi ad una vita sempre più difficile  e travagliata in un ambiente  dove anche oggi, malgrado la natura sia di una bellezza che ti emoziona, per cavartela devi tirar fuori dalle braccia e dal cuore ogni grammo di energia e di volontà.

Frontale, S.Domenico: in ricordo dei cugini Pelucchini
Quel giorno, sempre lungo il sentiero,  incontrammo il figlio ottantenne di non ricordo quale dei due Pelucchini che, malgrado abitasse a Roma, ritornava tutti gli anni  a S. Domenico per ricordare suo padre e suo zio. Fu lui a raccontarci questa storia e quando gli chiesi che cosa ne pensasse di quel periodo, dei partigiani e dei fascisti e nazisti lui mi rispose di non avere rancore per nessuno perché "è stata la guerra a rendere gli uomini disumani" ma che se la sua testimonianza fosse servita per non far succedere di nuovo quelle tragedie beh! allora lui ci sarebbe sempre stato, per qualsiasi manifestazione a partire da quella del 25 Aprile. 


12 ottobre 2015

Monte San Vicino: incontri.



Monte San Vicino (MC), Prati Alti.  Il bocciodromo... naturale  


I Prati Alti del monte San Vicino il giorno prima di ferragosto. Era caldo, ma il tempo incerto e il vento a tratti furioso avevano sconsigliato ai soliti e tanti visitatori di accamparsi lì con tende e ricoveri improvvisati. Eccetto un gruppo eroico di una ventina tra ragazzi e ragazze, pronti a sfidare anche la notte, e alcune coppie solitarie,  tra cui noi, tutti protetti sotto gli ombrelli di faggi sparsi qua e là. Il vento portava un mix di odori: dal fieno appena tagliato, alle deiezioni di mucche al pascolo inframezzati da qualche alito dal sentore di pioggia caduta chissà dove. E c'era chi dormiva, chi leggeva, chi passeggiava e chi socializzava con la scusa di far socializzare i propri cani.. E chi giocava a bocce. 

Una coppia esperta, infatti, giocava seriamente, con portamento e stile professionale, incurante dei dossi, degli avvallamenti, dei ciuffi d'erba, dei rami e dei sassi che intralciavano la direzione delle bocce in quello che era diventato un bocciodromo virtuale naturale. Parlavano tra loro con leggerezza, senza mai alzare la voce, l'uno consigliava all'altra, o viceversa, la direzione migliore. Tenevano a mente i punti raggiunti e in caso di errore si correggevano a vicenda, senza fare caso a chi era stato penalizzato o avvantaggiato. Erano un tutt'uno. Erano così affiatati che sembravano voler giocare e vincere insieme contro qualcun altro, che so, contro il terreno o contro le stesse bocce che sembravano animate da una volontà propria, 

Che peccato non esserci almeno salutati!