Valcarecce e la macchia mediterranea del Monte Nero ( 01/09/2013) |
Tutte le volte che m'affaccio dalla terrazza di Valcarecce e guardo il
Monte Nero credo di provare lo stesso desiderio di chi abita fronte-mare: di nuotare in quel mare di verde, in quella
fitta macchia mediterranea che riveste tutte le pendici di quella
collina-monte.
È lì che la Natura opportunista dimostra come quella selva di forme, attitudini, colori
e odori sia la soluzione migliore per affrontare il
futuro. E’ vero, tutti sgomitano per arrivare più in alto degli
altri, ma quando arrivano le bufere
della vita fanno muro comune, si sostengono e a volte s’abbracciano pur di
resistere.
In quella società multietnica le diversità non sono un
problema, sono la sua forza, la sua bellezza.
Alla fine dell’estate, tutte le piante sono “cresciute”, lo hanno fatto durante
tutta la primavera-estate, ora però debbono obbedire all'altro ordine impartito da Noè: quello di "moltiplicarsi". In questa stagione è sempre emozionante scoprire come ogni individuo si è attrezzato e a che punto della...gravidanza si trova. Non tutti i frutti esibiscono la livrea definitiva ma presto anche loro cambieranno di
colore e di consistenza preparandosi, quelli più esibizionisti, a rivoltarsi in su o in giù per
essere sicuri di essere…mangiati, e, quelli più audaci, ad affidare al vento il loro destino.
Questo è il racconto fotografico della fantastica nuotata del 1° Settembre 2013:
Questo è il racconto fotografico della fantastica nuotata del 1° Settembre 2013:
Anche altre creature si stanno organizzando per la prossima stagione fredda, ma questa è tutta un'altra storia.
Complimenti per il bel reportage botanico!
RispondiEliminaGrazie Enrico, ma anche tu non scherzi.
Eliminasabato sul sentiero avevano così sgomitato le opportuniste che ho tutte le gambe segnate da ogni tipo di rovo, rovetto, ortica e chi più ne ha più ne metta
RispondiEliminaMa come non lo sai? Alcune di quelle creature hanno un carattere spigoloso e pungente. Non solo! se vengono sfiorate da una gamba nuda, magari di donna, si scatenano con certi atteggiamenti...piccanti che ti fanno diventare rossa.
Eliminaquesto è uno dei periodi che preferisco per tuffarmi nella natura!
RispondiEliminabellissimo il racconto fotografico e meravigliosa la squadra!!!
Grazie Chiara, il merito è anche tuo per avermi suggerito come realizzare quei collage fotografici.
RispondiEliminaNon so se lo sai, ma oltre di essere artista, mi sono specializzata in ambiente, in modo che quando la natura mostra il suo volto più bello, i fiori e boccioli, mi sembra che sia uno dei suoi migliori messaggi di speranza che ci dia a quelli che le abbiamo fatto e continuamo a fare danni così tante volte: gli uomini! Una bella storia, e bella la foto! Complimenti a tutti e abbraccio per te.
RispondiEliminaSpecializzata in ambiente? con un blog? Ciao :)
RispondiEliminaBellissima immersione nella migliore realtà della natura.
RispondiEliminaIl corniolo da noi è ancora molto diffuso, sia con le bacche rosse, che con le bacche bianche. Ed i miei nonni mi raccontavano la leggenda della volpe e del corniolo ( da noi curunaj).
Qualche nostalgico, tra cui il sottoscritto, ne ha delle piante in giardino,anche per la bella fioritura che nel novarese avviene a fine febbraio.
Alcuni anni fa ho letto e seguito una vecchia ricetta per fare con le bacche mature - sono commestibili - la marmellata.
RispondiEliminaIl sapore si è rivelato aspro e dolce insieme, tipico delle mostarde ...inglesi.
Ciao.